E’ passato molto tempo dall’ultima volta che mi sono fatta viva qui, in questa mia stanza nella quale sono stata presente, a periodi alterni, a partire da undici fa, quasi dodici…
Oggi è stata una giornata di quelle in cui non riesco a portare a termine niente, confusionaria, con la testa altrove, sarà perché ultimamente dormo poco, mi sveglio puntualmente alle 4.30 e se scopro chi è che mi sogna, arrgghh! Solo perché il detto recita: se non dormi sei sveglio nei sogni di qualcun altro, non vuol dire che mi si debba sognare tutte le notti, eh?
Allora ho deciso che era ora di sedermi, prendermi una tazza di tè e scrivere qui, fare un riassunto, riaprire la porta e fare entrare un po’ d’aria!
Però si pone un problema: di cosa parlo, che riassunto faccio? La mia vita creativa si è arenata su un unico punto: come sapete, o voi che mi seguite su Instagram, Facebook e Etsy, manco fossi chissà chi, ormai sono diventata quella dei ManùDori!
E ancora rido al pensiero di chi, tempo fa, mi disse:
“Manù ho capito da dove viene, ma Dori, chi è?”.
La mia memoria a breve termine fa brutti scherzi come quella di Dori, ma mi ricordo perfettamente perché ho iniziato questa avventura, chi devo ringraziare per avermi dato un motivo per aprire lo shop, chi devo ringraziare per darmi modo di continuare e chi devo ringraziare per supportarmi anche da lontano. Questa cosa mi fa sentire bene e mai avrei pensato di avere tante soddisfazioni!
Anche perché, diciamocelo: ormai è pieno zeppo di creative che fanno e vendono midori, di tutorial, di corsi (ehm) e io, che ho avuto necessità vera di buttarmi in questo campo, sono sorpresa e felice che ancora li acquistiate da me, questa è la verità.
Detto ciò, volendo riassumere cosa ho combinato ultimamente, vi dico che sono particolarmente fiera di aver partecipato ad un bellissimo progetto di cui non posso ancora parlare e di aver finalizzato delle idee che avevo da un po’. Qualche foto, sennò ci si addormenta!
Quello che vedete è il primo ManùDori totalmente di carta, all’infuori di elastici e eyelets, realizzato con shoppers di riciclo. Mi è stato commissionato da mia cognata e la ringrazio, perché ci pensavo da un po’ e lo trovo proprio bello! Non ha bisogno di essere plastificato, perché la carta delle shoppers è di per se’ molto resistente e mi piace proprio il fatto che possa essere stropicciata e non rovinarsi, almeno non troppo! Lo scrinch scronch poi è il mio rumore preferito :D. Se deciderò di metterne qualcuno nello shop, potrebbero essere una linea low cost!
Un altro progetto bello bello, almeno per me, è stato quello di dare vita nuova al libro nelle foto qui sotto, una edizione de “I ragazzi di Jo” del 1967 trovato in un mercatino e trasformato, dico ahimè, perché era rovinatissimo, in un LibroManùDori!
Sono riuscita a recuperare le illustrazioni di Grazia Nidasio (che seguivo sul Corriere dei Piccoli e Giornalino!) e a comporre un journal particolare, spero che la persona che lo ha adottato lo coccoli anche per me, me ne sono separata a fatica <3. Ho trovato altri libri che aspettano di essere stravolti… quando sarò pronta.
Se volete seguire i miei deliri quotidiani con i ManùDori, sono su Instagram e mi trovate nella colonna qui a fianco. Ma ho una domanda a cui vorrei che rispondeste qui:
mi piacerebbe riappropriarmi di questa stanza, frequentarla di più, non quanto la craft room che ormai mi vede per diverse ore al giorno, ma più spesso. Come vogliamo impostare la mia presenza, visto che ho poco da raccontare, se non di midori, rugby e poco altro? Avete richieste che posso provare a soddisfare? Proverò a dedicare un pomeriggio a settimana a qualche approfondimento creativo… aspetto le vostre indicazioni, se vorrete!
A presto!